Xylella: emergenza o ingiustizia per i nostri Ulivi?

Xylella in Puglia: una minaccia per i nostri Ulivi!
Cari cittadini e agricoltori pugliesi, c’è un serio problema per i nostri campi, e non minaccia solo i nostri ulivi centenari, ma anche i vostri diritti fondamentali. Ci stanno raccontando che la Xylella fastidiosa è un’emergenza inarrestabile, e le decisioni prese dalla Regione Puglia stanno preoccupando molti.
Si parla di “esproprio” di fatto per piante e terreni, e sembra che la proprietà ed il lavoro di tanti vengano calpestati… Ma siamo sicuri che sia davvero una minaccia incontrollabile o piuttosto un modo di agire che non tiene conto delle vostre esigenze e della trasparenza? È fondamentale capire cosa sta succedendo per proteggere il nostro patrimonio agricolo dalla Xylella.
Le verità nascoste dietro la Xylella
La Regione Puglia ha individuato un’area infetta a Minervino Murge (BAT), decidendo di distruggere ogni tipo di albero nel raggio di 50 metri dalla pianta “malata”, più una zona di sicurezza di 2,5 chilometri.
Questo piano di eliminazione è stato messo in pratica subito, ma non c’è stato un vero confronto ed i proprietari non erano presenti quando venivano individuate le piante malate. Infatti, molti dicono di non sapere quando e come siano state trovate le piante da sradicare, mettendo in dubbio i metodi usati.
Tuttavia, la cosa più strana è che alcuni esperti non sono d’accordo con queste soluzioni così drastiche e non si capisce perché non si usino più i vecchi metodi come togliere le foglie o usare insetticidi. Insomma, tutto questo fa sorgere dubbi sulla gestione della Xylella, mettendo in discussione diritti importanti che la nostra Costituzione ci garantisce, come il diritto di proprietà e di lavoro.
La “sciatteria” della ricerca e gli interessi economici
L’Avv. Rocco Suma, vicepresidente di Consumatori Italiani Puglia ETS, ha esposto delle osservazioni in relazione a tutta questa situazione scaturita dalla Xylella.
Nel decreto di archiviazione sono riportate conversazioni riservate tra gli indagati, in particolare ricercatori e dirigenti dell’Osservatorio fitosanitario regionale. Dal loro scambio di mail emerge quella che la Procura definisce come “incredibile sciatteria” nelle operazioni di campionamento dei materiali su cui effettuare le analisi per provare la presenza del batterio.
Inoltre, viene a galla anche altro: la “preponderanza dell’interesse economico – ovvero la prospettiva di ottenere finanziamenti a beneficio esclusivo dell’Università di Bari – rispetto alla finalità della ricerca scientifica”. Questo “secondo fine” – scrivono gli inquirenti – ha “chiaramente condizionato l’approccio degli indagati alla questione sin dalle primissime battute, e ciò anche a discapito della trasparenza della ricerca scientifica”.
…E non è tutto!
La Procura annota anche che dalle mail trovate sui computer sequestrati “traspare una costante e quasi imbarazzante attenzione ai riflessi in tema di notorietà sul piano scientifico ed alle prospettive economiche della gestione del fenomeno, poi avvenuta in regime di sostanziale monopolio da parte dell’Università di Bari e dei laboratori ad essa collegati.
Si giunge persino a studiare e proporre bozze della normativa in materia di Xylella, bozze nelle quali viene specificato anche l’importo dei finanziamenti da destinare in modo esclusivo alla ricerca condotta dall’Università di Bari.”
Cosa significa questo?
In pratica, secondo le osservazioni di Rocco Suma, si sospetta che dietro questa emergenza ci siano “altri motivi” ed interessi nascosti, forse legati a progetti economici più grandi, che potrebbero danneggiare la nostra agricoltura e il turismo legato agli Ulivi.
Infatti, da ciò è emerso un aspetto preoccupante: le e-mail tra ricercatori e dirigenti regionali hanno mostrato una mancanza di attenzione nel prelievo dei campioni per testare la Xylella.
Non solo: emerge anche che c’era un interesse economico “preponderante”. Questo significa che l’obiettivo principale non era solo la ricerca scientifica pura, ma soprattutto la possibilità di ottenere finanziamenti, in particolare a favore dell’Università di Bari.
Insomma, questi dettagli mettono in luce una gestione complessa e non chiara e limpida del problema.
Chiediamo trasparenza e tutela!
Il suddetto problema riguardante la Xylella partito dal Salento, si sta estendendo al barese ed alla BAT, e la nostra associazione, Consumatori Italiani Puglia ETS, sottolinea che la Xylella “esiste solo politicamente” e non è scientificamente accertata come incurabile. Per cui, è fondamentale che tutti gli agricoltori lavorino insieme, uniti, per contrastare questo “massacro di alberi“.
La nostra Costituzione è la base dei nostri diritti, e dobbiamo esigere il suo rispetto, disobbedendo a norme incompatibili che favoriscono gli Enti sui cittadini. Noi siamo al vostro fianco in questa battaglia per la giustizia e la trasparenza.
Collaboriamo per difendere il nostro patrimonio agricolo ed i diritti di ogni cittadino… Uniamoci!